Biografia

Mauro Cappelletti

Pittore

Mauro Cappelletti nasce a Trento nel 1948. Fin dagli anni giovanili si dedica al disegno e alla pittura, stimolato anche dall’ambiente familiare che vede il padre sensibile collezionista in contatto con le più vive personalità dell’arte trentina. Inizia il suo percorso artistico nel 1966 esercitandosi nell’ambito della figurazione e successivamente sviluppa un particolare interesse per il mondo introspettivo della figura umana tradotta come sagoma in rapporto allo spazio. All’inizio degli anni ’70 le sue opere si caratterizzano per la composizione di superfici e segni direzionali, liberandosi dal racconto figurativo.

Lavora sul tema della spazialità e delle tensioni cromatico-lineari, elaborato nelle opere con l’inserimento di linee-vettore capaci di illusioni percettive, prive di interferenze simboliche, che si sviluppano sulle ortogonali e sulle diagonali della superficie. La pittura diventa consapevolezza compositiva basata sulla sequenza, sull’oggettività della progettazione e sul controllo tecnico del fare artistico.

Nel 1976 è tra i firmatari del manifesto “Astrazione Oggettiva” e partecipa ai dibattiti e alle esposizioni del gruppo; elabora la sua poetica legata agli elementi pittorici essenziali (superficie, segno, colore) come soggetti dell’arte, che illustra egli stesso in un testo pubblicato nel 1981 sul Catalogo della mostra “Il lavoro dell’artista”. Con i primi anni ’80 la progettualità ed il rigore geometrico, che avevano strutturato le superfici pittoriche in campiture monocrome e tonali, lasciano il posto ad una nuova e sensibile liricità, che viene sviluppata in un percorso scandito e ordinato da cicli tematici. Studia e sperimenta in prima persona anche le tecniche calcografiche e l’arte della stampa realizzando, negli anni ’70 con la stamperia “Area Studio” di Rovereto e alla fine degli anni ’80 con la stamperia di Giorgio Upiglio a Milano, cicli di opere serigrafiche e calcografiche. Negli anni Novanta il suo lavoro si sviluppa per cicli tematici dove il gesto pittorico si carica di stesure cromatiche libere, ampie e rapide.

Con i più recenti lavori affronta lo sviluppo di una dimensione pittorica carica di un nuovo e più vivo cromatismo, dove la pennellata caratterizza la superficie dell’opera ora come stesura lineare, ora come segno-gesto, e dove la presenza di tracce cromatiche direzionali esalta e conferisce all’insieme una forte vibrazione dinamica, quasi a confutare il concetto di ordine spaziale oggetto dell’indagine pittorica. Dal 1999 al 2002 è presidente della Galleria Museo dell’Arte della Stampa di Villa Lagarina, dove segue con Maurizio Giongo un progetto espositivo riferito a personalità e movimenti legati all’arte della stampa. Frequenta inoltre i corsi di specializzazione organizzati dal Centro internazionale per l’incisione artistica di Urbino. Vive e lavora a Trento in via O. Rovereti 9 e Baselga del Bondone, via Castello 1